Eduardo incontra Shakespeare
Angela Leonardi
9788887501797
Colonnese
Anno di Stampa 2007
De Filippo
128
0 (L) · 0 (A)
A pochi mesi dalla scomparsa, Eduardo De Filippo completa il suo ultimo capolavoro: la traduzione in napoletano della "Tempesta" di Shakespeare. Non si tratta di una semplice versione ma di una densa riflessione sull'universo degli uomini. L'isola-mondo su cui Prospero, Miranda, Ferdinando, Ariele, Calibano e gli altri personaggi mettono a nudo i loro sentimenti, diviene uno spazio purgatoriale su cui soffia la brezza della tolleranza e del perdono. Shakespeare aveva utilizzato un verso sontuoso, ricco di metafore e sonorità inedite. Eduardo sceglie «un napoletano seicentesco, ma come può scriverlo un uomo che vive oggi». Scelta felice, che gli consente sagaci contaminazioni col parlato dei secoli più vicini a noi e coi miti e leggende di Napoli. Antico e moderno insieme: la lingua delle corti accanto a quella delle bettole, le suggestioni della "Cantata dei pastori" accanto agli echi della canzone d'autore. Angela Leonardi ripercorre con puntiglio la storia di quest'impresa straordinaria, ricostruendo il contesto in cui agirono entrambi gli autori, e poi istituendo tra le due opere un dialogo che le restituisce in tutti i loro contorni. Entriamo così in una sorta di laboratorio ideale, in cui due autentici geni lavorano l'uno di fronte all'altro.
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Data di disponibilità: 07/02/2018
Tempeste
A pochi mesi dalla scomparsa, Eduardo De Filippo completa il suo ultimo capolavoro: la traduzione in napoletano della "Tempesta" di Shakespeare. Non si tratta di una semplice versione ma di una densa riflessione sull'universo degli uomini. L'isola-mondo su cui Prospero, Miranda, Ferdinando, Ariele, Calibano e gli altri personaggi mettono a nudo i loro sentimenti, diviene uno spazio purgatoriale su cui soffia la brezza della tolleranza e del perdono. Shakespeare aveva utilizzato un verso sontuoso, ricco di metafore e sonorità inedite. Eduardo sceglie «un napoletano seicentesco, ma come può scriverlo un uomo che vive oggi». Scelta felice, che gli consente sagaci contaminazioni col parlato dei secoli più vicini a noi e coi miti e leggende di Napoli. Antico e moderno insieme: la lingua delle corti accanto a quella delle bettole, le suggestioni della "Cantata dei pastori" accanto agli echi della canzone d'autore. Angela Leonardi ripercorre con puntiglio la storia di quest'impresa straordinaria, ricostruendo il contesto in cui agirono entrambi gli autori, e poi istituendo tra le due opere un dialogo che le restituisce in tutti i loro contorni. Entriamo così in una sorta di laboratorio ideale, in cui due autentici geni lavorano l'uno di fronte all'altro.
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