Jan Potocki
Gianandrea De Antonellis
9788887501704
Colonnese
Anno di Stampa 2006
narrativa, avventura
136
0 (L) · 0 (A)
Ambientato in Italia, "Storia di Zoto" è uno dei più importanti racconti che arricchiscono il romanzo "Manoscritto trovato a Saragozza" di Jan Potocki. Le coinvolgenti peripezie del protagonista offrono un interessante spaccato della società italiana agli albori del Settecento. Avventurioso, a tratti gioioso, il racconto di dipana come una pellicola cinematografica. "Romanzo a cannocchiale" o "romanzo matrioska" l`antico Manoscritto ruota intorno alle fantasmagoriche avventure di Alfonso van Worden, giovane capitano delle Guardie Valloni di Filippo V, padre di futuro Carlo III.
Al centro della scena c'è Zoto padre: divenuto sicario per amore e assoldato per commettere un omicidio si presenta alla vittima che tenta di corromperlo offrendogli il doppio di quanto promesso dal mandante. A nulla vale lo sforzo: la pistola dell'assassino non fallisce e questi se ne va, portandosi comunque via il denaro offertogli. Disonesto? No, perché torna dall'uomo che lo ha ingaggiato per intascare il compenso e, prima di congedarsi gli comunica che la vittima gli ha affidato un nuovo incarico dal quale non può esimersi: quindi lo uccide, giustificando i soldi presi all'altro...
Disponibilità Limitata.
Ultimo disponibile
Data di disponibilità: 07/02/2018
Storia di Zoto
Ambientato in Italia, "Storia di Zoto" è uno dei più importanti racconti che arricchiscono il romanzo "Manoscritto trovato a Saragozza" di Jan Potocki. Le coinvolgenti peripezie del protagonista offrono un interessante spaccato della società italiana agli albori del Settecento. Avventurioso, a tratti gioioso, il racconto di dipana come una pellicola cinematografica. "Romanzo a cannocchiale" o "romanzo matrioska" l`antico Manoscritto ruota intorno alle fantasmagoriche avventure di Alfonso van Worden, giovane capitano delle Guardie Valloni di Filippo V, padre di futuro Carlo III.
Al centro della scena c'è Zoto padre: divenuto sicario per amore e assoldato per commettere un omicidio si presenta alla vittima che tenta di corromperlo offrendogli il doppio di quanto promesso dal mandante. A nulla vale lo sforzo: la pistola dell'assassino non fallisce e questi se ne va, portandosi comunque via il denaro offertogli. Disonesto? No, perché torna dall'uomo che lo ha ingaggiato per intascare il compenso e, prima di congedarsi gli comunica che la vittima gli ha affidato un nuovo incarico dal quale non può esimersi: quindi lo uccide, giustificando i soldi presi all'altro...
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