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Compagni di viaggio

9788887501940

Colonnese Editore

Un viaggio spesso umoristico, a volte ironico, nell`avventura di un giovane professore napoletano di medicina, marito semipentito improvvisamente ritrovatosi single all`equatore per insegnare a studenti somali la sua materia, l`endocrinologia che studia ghiandole, ormoni e metabolismo. Può sembrare surreale. Ma è tutto vero! Comincia l`avventura all`equatore, in quella regione del corno d`Africa che fu un tempo parte dell`impero italiano. È la narrazione dei cento giorni di Dario Giugliano, condita spesso con autoironia filosofica, per raccontare la sua vita di professore, medico e uomo che nei compagni di viaggio trova un altro significato nel gioco della vita, un percorso di maturazione a ostacoli giornalieri. Da buon single per necessità, non tralascia i tentativi di acchiappanza di genere, memore dei saggi consigli di un antico specialista del rimorchio, maestro e propugnatore della teoria ascetica e contemplativa. Funziona? A giudicare dai risultati, sembra di sì, ma solo all`equatore, con la complicità del monsone. Leggi di più

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  • Daniela Carmosino

    Professore di critica letteraria, Dipartimento di Lettere e Beni Culturali (DiLBEC)

    Università della Campania Luigi Vanvitelli

    Questo originale testo gioca felicemente con la tradizione, collocandosi fra il personal essay, il reportage narrativo e il racconto ironico alla Sterne. Così come gioca trasgredendo di continuo e con agilità fra il modo ironico (più tipicamente inglese) e quello umoristico (più tipicamente italiano e della migliore tradizione letteraria del Sud d’Italia). Si percepisce ad ogni passo la vasta e pluridisciplinare cultura dell’autore, disseminata con grande levità.

    Indiscutibili sono le doti di narratore di Dario Giugliano, che talvolta spinge sul pedale del sarcasmo corrosivo alla Gadda, demistificando la stessa realtà che ci mostra, talvolta si lascia andare a uno stile limpido e gioioso, - à la Calvino - pure - come in Calvino - sempre razionalmente vigile e controllato.

    Ci si augura di leggere presto altre narrazioni di Dario Giugliano, con la vena ironica cui sembra particolarmente votato.

    I risultati migliori si rilevano quando si riscontra l’uso di due registri, due stili, due ‘modi’ differenti: individuare due ‘voci’ (seria e ironica) conduce infatti a un‘alleanza’ o complicità fra l’autore e chi legge, a tutto vantaggio di una maggiore possibilità di quest’ultimo di immergersi e immedesimarsi dapprima nella dimensione dei racconti, facendosi poi sorprendere dall’autore-complice che, con i suoi commenti, di volta in volta ribalta la scena proposta in una chiave ironica e con grande efficacia. Dal registro serio (narrazione) si passa al ribaltamento ironico (interrogativa), che con un sorriso beffardo corrode l’impostazione apparentemente compiaciuta della voce narrante.

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