Ponticelli, racconti e testimonianze sulla periferia a est di Napoli
Autori Vari
Antonio Borrelli e Alfonso Cusano
9791281142435
COLONNESE EDITORE
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Nei gesti e nelle mancanze, volume di racconti e testimonianze sulla periferia est di Napoli, a cura di Antonio Borrelli e Alfonso Cusano, con gli scritti di Alberto Borredon, Decio Dipierro, Umberto Gargiulo, Maria Iannotti, Paola Manfredi, Nino Marchesano, Rossella Molisso, Antonio Salvati, fra Antonio Sannino e Antonio Tricomi .Gli autori, nati quasi tutti negli anni Cinquanta, utilizzano la cifra autobiografica per raccontare il luogo in cui hanno vissuto la loro giovinezza – l’antico borgo di Porchiano, nel quartiere periferico di Ponticelli – che ha coinciso con un periodo di grandi innovazioni culturali e politiche. Un territorio di campagna in cui, tra fine anni Cinquanta e fine anni Sessanta, atterrarono due “astronavi”: il Rione Fiat, abitato da contadini espropriati dei terreni sui quali fu costruito lo stabilimento Fiat di Poggioreale; e il Rione Incis, abitato invece da impiegati statali provenienti da altri quartieri e dalla provincia. Una realtà mal collegata col centro di Napoli, dove la convivenza fu inizialmente problematica. Ma poi, soprattutto fra i giovani, si creò una forte integrazione, che diede vita a «una specie di laboratorio sociologico in cui si sperimentavano l’amicizia, gli amori, il sesso, la politica, il divertimento, lo sport, la musica, gli studi». Per circa un decennio quella “periferia della periferia” mostrò una vitalità straordinaria, a volte persino maggiore del centro, che rimaneva per molti comunque un mito e la meta da raggiungere a ogni costo. Ma fu soprattutto il terremoto del 23 novembre 1980 – e la successiva ricostruzione – a mettere fine a quell’“esperimento” sociale, trasformando per sempre il volto di Ponticelli.
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Data di disponibilità: 17/04/2024
Nei gesti e nelle mancanze
Nei gesti e nelle mancanze, volume di racconti e testimonianze sulla periferia est di Napoli, a cura di Antonio Borrelli e Alfonso Cusano, con gli scritti di Alberto Borredon, Decio Dipierro, Umberto Gargiulo, Maria Iannotti, Paola Manfredi, Nino Marchesano, Rossella Molisso, Antonio Salvati, fra Antonio Sannino e Antonio Tricomi .Gli autori, nati quasi tutti negli anni Cinquanta, utilizzano la cifra autobiografica per raccontare il luogo in cui hanno vissuto la loro giovinezza – l’antico borgo di Porchiano, nel quartiere periferico di Ponticelli – che ha coinciso con un periodo di grandi innovazioni culturali e politiche. Un territorio di campagna in cui, tra fine anni Cinquanta e fine anni Sessanta, atterrarono due “astronavi”: il Rione Fiat, abitato da contadini espropriati dei terreni sui quali fu costruito lo stabilimento Fiat di Poggioreale; e il Rione Incis, abitato invece da impiegati statali provenienti da altri quartieri e dalla provincia. Una realtà mal collegata col centro di Napoli, dove la convivenza fu inizialmente problematica. Ma poi, soprattutto fra i giovani, si creò una forte integrazione, che diede vita a «una specie di laboratorio sociologico in cui si sperimentavano l’amicizia, gli amori, il sesso, la politica, il divertimento, lo sport, la musica, gli studi». Per circa un decennio quella “periferia della periferia” mostrò una vitalità straordinaria, a volte persino maggiore del centro, che rimaneva per molti comunque un mito e la meta da raggiungere a ogni costo. Ma fu soprattutto il terremoto del 23 novembre 1980 – e la successiva ricostruzione – a mettere fine a quell’“esperimento” sociale, trasformando per sempre il volto di Ponticelli.
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