Itinerari dell’entroterra metropolitano
Giuseppe Pesce
9791281142305
COLONNESE EDITORE
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Potrebbe essere l’area metropolitana più grande d’Italia, invece è solo un’immensa medina che stringe e stritola Napoli. Dalla ‘corona di spine’ di una cintura che parte da San Pietro a Patierno e Secondigliano, saldate a Casavatore, Casoria, Arzano, alle desolate provinciali che corrono verso l’area frattese, o dall’altra parte verso Nola; lungo autostrade che incrociano l’avveniristica stazione di Afragola e il termovalorizzatore tra le paludi di Acerra, le industrie e i palazzoni di Caivano; tra campagne abbandonate, dove il cemento ha strozzato i Regi Lagni e stravolto la valle del Sebeto. Quanti luoghi, quante storie, quanti uomini, e curiosità e misteri, nasconde la grande area metropolitana all’ombra del Vesuvio. E anche se non è semplice tracciare un inquadramento complessivo e sistematico, forse vale ancora la pena di provare a riavviare un dibattito, sulla provincia addormentata della più grande città del Mezzogiorno.
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Data di disponibilità: 09/06/2024
Napoli e i suoi casali
Potrebbe essere l’area metropolitana più grande d’Italia, invece è solo un’immensa medina che stringe e stritola Napoli. Dalla ‘corona di spine’ di una cintura che parte da San Pietro a Patierno e Secondigliano, saldate a Casavatore, Casoria, Arzano, alle desolate provinciali che corrono verso l’area frattese, o dall’altra parte verso Nola; lungo autostrade che incrociano l’avveniristica stazione di Afragola e il termovalorizzatore tra le paludi di Acerra, le industrie e i palazzoni di Caivano; tra campagne abbandonate, dove il cemento ha strozzato i Regi Lagni e stravolto la valle del Sebeto. Quanti luoghi, quante storie, quanti uomini, e curiosità e misteri, nasconde la grande area metropolitana all’ombra del Vesuvio. E anche se non è semplice tracciare un inquadramento complessivo e sistematico, forse vale ancora la pena di provare a riavviare un dibattito, sulla provincia addormentata della più grande città del Mezzogiorno.
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Potrebbe essere l’area metropolitana più grande d’Italia, invece è solo un’immensa medina che stringe e stritola Napoli. Dalla ‘corona di spine’ di una cintura che parte da San Pietro a Patierno e Secondigliano, saldate a Casavatore, Casoria, Arzano, alle desolate provinciali che corrono verso l’area frattese, o dall’altra parte verso Nola; lungo autostrade che incrociano l’avveniristica stazione di Afragola e il termovalorizzatore tra le paludi di Acerra, le industrie e i palazzoni di Caivano; tra campagne abbandonate, dove il cemento ha strozzato i Regi Lagni e stravolto la valle del Sebeto. Quanti luoghi, quante storie, quanti uomini, e curiosità e misteri, nasconde la grande area metropolitana all’ombra del Vesuvio. E anche se non è semplice tracciare un inquadramento complessivo e sistematico, forse vale ancora la pena di provare a riavviare un dibattito, sulla provincia addormentata della più grande città del Mezzogiorno.